Inversione di trend: doppio e triplo minimo e massimo
Cos’è un’inversione di mercato (di trend)
Nella lezione precedente abbiamo visto come possiamo riconoscere un trend rialzista o ribassita tramite l’analisi di un grafico a candele giapponesi. Ora però dobbiamo poter riconoscere anche quando lo scambio di valuta subisce una controtendenza, cioè una “inversione di trend”. Qualsiasi trend, anche se molto forte e ben impostato, può subire in qualsiasi momento un’inversione di tendenza e prendere la direzione opposta a quella su cui stiamo investendo i nostri soldi. E’ ovvio che un bravo trader deve saper riconoscere al volo queste situazioni per poter evitare perdite anche sostanziose.
Le figure di inversione
Si chiamano “figure di inversione” quelle conformazioni grafiche che indicano abbastanza chiaramente al trader che è arrivato il momento di uscire dalla posizione perche’ si sta verificando un’inversione di tendenza. Saperle riconoscere al volo è di vitale importanza!
Il doppio e il triplo massimo (e minimo)
Tra le varie figure di inversione un tipo tra i più utilizzati al mondo sono “il Doppio e il Triplo Minimo” o anche massimo. Si tratta appunto di una formazione grafica in cui si vengono a formare due o anche tre minimi pressocchè uguali, o due o tre massimi uguali. Mentre in un trend ribassista vediamo crearsi dei minimi sempre più “allungati” verso il basso, quando appare un doppio minimo vediamo appunto due minimi formatisi ad uno stesso livello di valuta. Questo è un chiaro segno indicatore di un cambio di tendenza e cioè una inversione di mercato. Se poi i minimi sono addirittura tripli possiamo sapere con quasi certezza matematica che il “sentimento” riguardo quello scambio di valute è cambiato e che si sta verificando una inversione di mercato… meglio quindi tirare i remi in barca e incassare ciò che abbiamo guadagnato fino ad allora.
Perche si formano i doppi e tripli minimi (e massimi)
Cerchiamo ora di capire in che modo si formano queste inversioni di mercato. E’ ovvio che non sempre si possono formare dei trend rialzisti o ribassisti (come visto nel capitolo precedente), ma può succedere (e succede anche spesso) che prevalga il sentimento di paura (di perdite troppo grandi) e la maggior parte degli investitori frema letteralmente per “liberarsi” dell’ingombrante posizione. Supponiamo per esempio di essere entrati in una posizione di acquisto con 10 euro e che lo scambio prende la direzione contraria alla nostra previsione cominciando a scendere… è ovvio che cominceremmo a desiderare di poter uscire al più presto da quella posizione cercando di minimizzare il più possibile le perdite.
Come noi, molti altri investitori potrebbero fare lo stesso ragionamento, e una volta che il valore dello scambio valuta torna al punto di partenza tutti venderebbero facendo ricrollare il valore. Ecco che si è formato un primo massimo…
Quando se ne formano 2 o anche tre il segnale diventa chiaro ed evidente.